Molto Depositi – Il nuovo show room di Molto Collectibles nel Deposito ATAC di piazza Bainsizza, a Roma

Molto Depositi
Il nuovo show room di Molto Collectibles nel Deposito ATAC di piazza Bainsizza, a Roma
Inaugurazione (su invito), lunedi 6 maggio 2024 dalle 11.00 alle 20.00
Da martedì 7 maggio lo spazio sarà aperto su appuntamento inviando una mail all’indirizzo info@moltocollectibles.it

Introduce Lorenzo Bassetti,
fondatore di Molto Collectibles

Siamo nati virtuali e oggi siamo nel luogo che ha messo in moto la storia e la bellezza di Roma. Molto Collectibles nasce qualche anno fa dalla mia passione per l’arte e per quell’arte meravigliosa, invidiata dal resto del mondo, che è l’artigianato italiano. Oggi, dopo aver presentato on line le nostre creazioni e aver ricevuto conferme internazionali importanti, ho voluto dare una casa, un palcoscenico alle nostre collezioni di mobili e complementi di arredo. E questo spazio straordinario, affascinante e diverso da tutti, è il Deposito Vittoria, il deposito ATAC dei tram di piazza Bainsizza, inaugurato nel 1920, quando all’epoca i tram erano la modernità nella comunicazione della Città Eterna. Qualcosa di questa dualità storica è rimasto anche negli allestimenti che dal prossimo 6 maggio inaugureranno Molto Depositi e, alternandosi per almeno due anni, accoglieranno non solo i pezzi più importanti della nostra collezione, ma anche i capolavori dei maestri del design italiano e internazionale. Qualche nome, Gio Ponti, John ed Elinor McGuire, Achille Castiglioni, Luigi Caccia Dominioni, Aldo Longhi, Ernestin, e non ultimo Bonacina, storico marchio italiano legato alla bellezza del bambù, che non a caso è anche la nostra materia prima.

Il bambù è un materiale meraviglioso, essenziale, destinato in origine all’arredo outdoor, quasi un proseguo del suo ambiente naturale, e che invece è splendido anche negli interni, a cui infonde calore, eleganza, misura e a modo suo classicità. Lezione questa, che ho appreso da Giusto Puro Purini, architetto, designer, grande viaggiatore. Il progetto di salvaguardia delle tradizioni artigiane legate al bambù, sostenuto da Molto Collectibles, è un omaggio al genio di questo protagonista dell’architettura italiana. Uno dei miei obiettivi è infatti creare una rete di artigiani e muovendomi in questa direzione, che ritengo vitale, ho acquisito l’attività di un laboratorio storico per la lavorazione del bambù, garantendone la salvaguardia e la continuità. A questo primo incontro ne sono seguiti altri in molte regioni d’Italia e ovunque ho aperto progetti per la formazione di nuove generazioni di artigiani. Un deposito di competenze e sensibilità, dedicato al futuro.

Ma torniamo a Roma e a Molto Depositi. E torniamo alla presenza che un tempo era abituale in questi spazi, il tram. E allora dobbiamo parlare di cinema, di quel cinema anni ’50, girato proprio a Roma, che amo moltissimo. Penso a film magnifici come Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, I soliti ignoti di Mario Monicelli, e Roma di Federico Fellini. In ognuna di queste pellicole il tram non è solo una presenza urbana, ma è il personaggio che mette in movimento la storia. E qualcosa di questa ricchezza narrativa, di questa velocità oggi decisamente vintage, è rimasta anche nel “nostro” deposito.

La decisione è stata facile, lasciare tutto com’era nonostante gli anni di abbandono. Abbiamo realizzato un restauro all’apparenza invisibile e ogni spazio, dall’ingresso alla biglietteria, dall’ufficio del “Capo movimento” all’ufficio dei “Quadri personale”, fino alla “Sala sindacale” è tornato a raccontare il suo passato con naturalezza, con serenità, con garbo. I muri parlano nelle stratificazioni di intonaco e di colore, e uno in particolare, un azzurro quasi grigio, di cielo e di polvere, un azzurro che sembra un cielo di Normandia e apre l’orizzonte, è diventato il colore guida che unisce ogni ambiente. A volte è una fascia che percorre i muri, altre volte è solo una traccia, un ricordo che affiora.

Mi piace pensare alle vite che questo luogo ha saputo incrociare. Piccole, grandi storie di donne e uomini di ogni età, che in fila attendevano il loro turno e dall’altra parte dello sportello, i quattro sportelli nella sala d’ingresso, una mano porgeva il biglietto. Oggi da quelle stesse nicchie usciranno quattro cocktail diversi per animare le serate con cui festeggeremo un ricchissimo calendario di eventi. Molto Depositi ha conservato questa ricchezza di viaggi e destini, e fin dal primo allestimento che avvia la nostra avventura espositiva faremo incontrare e incrociare destini diversi. Accanto ai classici del design internazionale, accanto alle novità di Molto Collectibles, dalle cassettiere ai divani modulari, dalle consolle alle librerie, in bambù e rattan e tutto di produzione artigianale in esemplari limitati, ho voluto presentare il lavoro di artisti a me molto cari.

Il primo dialogo, di un’intensità formidabile, sarà tra gli arredi di Molto Collectibles e una selezione di arazzi d’artista della A Collection fondata da Giovanni Bonotto e Chiara Casarin. Apre la mostra l’imponente Gardening The Trash, in plastica riciclata, che invita a scoprire le opere realizzate da Jaime Hayon, Christian Fogarolli, Giovanni Ozzola, Guglielmo Castelli, Thomas Braida, The Cool Couple, Francesco Arena. Un omaggio all’antica tradizione del telaio e alle sue invenzioni, che di nuovo rileggo in chiave personale, essendo la mia storia legata ai tessuti, alla sartoria e a quel gusto così italiano. Alle stesse memorie, alla stessa ricerca di qualità e unicità si ispira la nostra collaborazione con Dedar, azienda nata nel 1976 a Como, nel cuore della manifattura della seta e dei tessuti più preziosi e innovativi.

Raccontarsi attraverso le passioni. Un racconto che ha dato vita anche alla mia collezione d’arte, e in questo primo appuntamento di Molto Depositi, così come nei successivi, non potevano mancare presenze molto significative per me. Nella “stanza rossa”, per esempio, accanto a un tavolo di Tommaso Buzzi e alcuni mobili laccati dai nostri laboratori, ci saranno due opere di Alessandro Piangiamore e il mio ritratto “scarlatto” firmato da Marco Colazzo. All’ingresso, invece, gli ospiti scopriranno il paravento trompe-l’oeil di Marco Emmanuele, artista che ha realizzato un’opera originalissima anche nella mia dimora romana. Sarà un paravento-muro di sabbia di vetro, sarà l’arte che conquista ogni superficie fino a farsi oggetto, presenza domestica, quotidiana, irrinunciabile. Molto Depositi vuole essere appunto questo, uno spazio che ne contiene altri, uno spazio fluido, musicale, uno spazio dove incontrarsi e incontrare quegli oggetti, quegli arredi, quei talenti, quegli accordi che renderanno uniche anche le nostre case. Uniche perché il nostro ritratto.