17 Mag SERGIO MAZZA – LA FORMA CHE SEGUE LA FUNZIONE
Sergio Mazza (1931-), architetto e designer italiano, ha avuto un ruolo di rilievo sia nella storia industriale del design italiano che in quella della sua divulgazione intellettuale.
Nel 1959 fonda a Milano, insieme all’ingegnere aeronautico Ernesto Gismondi il marchio “Artemide”, azienda specializzata in apparecchi di illuminazione. Nonostante l’avvio artigianale – nel piccolo spazio della ditta di via Moscova le lampade sono lavorate da metallisti e vetrai, e il primo catalogo contiene solo sei modelli – gli esordi si rivelano proficui: in breve tempo Artemide si afferma come uno dei marchi più qualificati nel suo settore. Iniziano le collaborazioni con designer e architetti come Magistretti, BBPR, Gio Ponti, Livio Castiglioni, e si gettano le basi delle sue future espansioni.
Mazza firmò molte delle prime lampade prodotte da Artemide e accompagnò l’azienda nelle prime sperimentazioni sul nascente mercato degli arredi in plastica.
La logica progettuale si basava sul principio che la funzionalità non soffocasse il fatto formale figurativo, in modo che anche al di fuori delle loro funzioni, gli oggetti avessero un valore estetico. La peculiarità dei prodotti di Artemide di quel tempo è che da un lato essi garantivano l’estetica essenziale e le tecnologie dell’industrial design, ma al contempo riuscivano a esprimere la tradizione italiana, attraverso la scelta e la lavorazione sofisticata dei materiali.
Negli anni ’60, Mazza progetta per il marchio le sue lampade più famose, quelle in ottone nichelato, vetro opalino e cristallo: da quelle a sospensione come Delta e Tau fino al faro da parete Clio, dalla plafoniera Sigma alla lampada da tavolo Alfa. Oggetti che oggi possono definirsi di culto e patrimonio di prestigiosi musei internazionali.
Nel 1961 fondò lo studio SMC Architettura assieme a Giuliana Gramigna (1929-2016), con cui avrebbe lavorato per tutta la vita. Oltre che per Artemide, i due disegnarono lampade per Quattrifolio, arredi per Cinova e maniglie per Olivari, ma legarono il loro nome soprattutto a una grande iniziativa editoriale: nel 1966 fondarono e diressero la rivista Ottagono, una delle importanti testate del mondo dell’arredamento e del design.
Ottagono verrà premiata da ADI con il Compasso d’Oro nel 1979, Mazza e Gramigna la diressero per oltre un ventennio, fino al 1988.
Tra i vari riconoscimenti e premi ricevuti, si ricorda la segnalazione al Compasso d’Oro 1960 per la lampada Delta di Artemide e la medaglia d’argento per l’Appartamento italiano alla X Triennale di Milano.