05 Apr VELLUTI, DAMASCHI, LAMPASSI, BROCCATI , RASI
Camminando per Venezia verso Campiello De La Comare vi potreste imbattere in un ingresso colorato e accogliente.
E’ la porta dello showroom della storica Tessitura Luigi Bevilacqua, che originariamente, quando fu fondata nel 1875 da Luigi Bevilacqua e dal socio Giovanni Battista Gianoglio, aveva sede in Fondamenta San Lorenzo, a Sestiere Castello.
Questa prima sede – che era una vecchia Scuola della Seta, abbandonata all’inizio del secolo – non era stata scelta a caso.
Cosa sta succedendo, infatti, a Venezia, quando la Tessitura diventa una vera e propria azienda? Sicuramente non è un momento facile. Agli inizi del secolo il francese Joseph Marie Jacquard aveva messo a punto un telaio che si era presto diffuso a macchia d’olio in tutta Europa, intorno agli anni Venti dell’Ottocento contribuendo alla scomparsa dell’Arte della Seta e, soprattutto, della sua produzione più artigianale: il velluto.
Fortunatamente, nella seconda metà del 900, con il movimento Arts and Crafts d’importazione anglosassone, si recuperano i prodotti dell’artigianato e vengono riscoperte le tecniche tradizionali della lavorazione della seta.
Perciò la Tessitura Bevilacqua è ripartita da dove i tessuti italiani si erano fermati, salvando i telai del Settecento e collocandosi nel punto di svolta tra crisi e rinascita.
Oggi la tessitura vanta prestigiose collaborazioni in tutto il mondo: dal venezianissimo Hotel Danieli a Fendi; dall’artista svedese Maja Sjöström al sontuoso ristorante di Marrakech firmato dai fratelli Alajmo, dal Palazzo residenziale di Dresda al Museo Fabergé di San Pietroburgo.